Sostenibilità

Sostenibilità

Educazione
al prodotto

Massa Gioconda riconosce l'importanza di rispettare e preservare i materiali che la natura ci dona, impegnandosi attivamente nella promozione della sostenibilità ambientale e nell'educazione al prodotto.

Per la produzione delle nostre pietre utilizziamo esclusivamente cinque specie di coralli non a rischio di estinzione: il corallo rosso del Mediterraneo (Corallium Rubrum) e quattro varietà del Pacifico (Japonicum, Elatius, Secundum, Konojoi).

Questi coralli provengono da acque profonde e sono diversi dalle madrepore delle barriere coralline tropicali, fragili, non lavorabili e la cui commercializzazione è vietata.

I coralli che utilizziamo provengono da ecosistemi marini stabiliti, lontano dalle aree a rischio. Così, garantiamo un processo di lavorazione che rispetta l'ambiente, utilizzando solo specie non minacciate e contribuendo alla protezione degli ecosistemi oceanici senza comprometterne la sostenibilità futura.

Evoluzione della Pesca
del Corallo nel Mediterraneo
Tradizionalmente, la pesca nel Mediterraneo veniva praticata utilizzando un grande strumento chiamato "ingegno" o "croce di Sant’Andrea", che consisteva in una croce di legno legata a reti che strappavano i rami di corallo dai fondali marini. Con il tempo, questa pratica è stata sostituita da metodi più sostenibili, come la pesca subacquea.
Oggi, la pesca del corallo rosso mediterraneo è disciplinata da normative rigorose, sviluppate dalla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM) della FAO in collaborazione con gli Stati membri dell’UE. La GFCM ha stabilito linee guida vincolanti, includendo licenze limitate, quote di pesca e periodi di riposo biologico per favorire la rigenerazione delle colonie.
Grazie a queste misure, le condizioni delle popolazioni di corallo sono migliorate, permettendo loro di prosperare in diverse zone del Mediterraneo.
La Pesca del Corallo
nell’Oceano Pacifico

Anche nell’Oceano Pacifico, la pesca del corallo ha una lunga tradizione, soprattutto in paesi come Taiwan, Giappone e Cina. Qui, le tecniche di pesca sono diventate sempre più sofisticate, utilizzando imbarcazioni sottomarine dotate di braccia meccaniche per raccogliere i rami di corallo a profondità superiori ai 200 metri. Tuttavia, la crescente domanda e le minacce ambientali hanno portato alla regolamentazione della pesca, sotto la supervisione della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species), che limita l'importazione e l'esportazione di alcune specie di corallo.

Evoluzione della Pesca del Corallo nel Mediterraneo

Tradizionalmente, la pesca nel Mediterraneo veniva praticata utilizzando un grande strumento chiamato "ingegno" o "croce di Sant’Andrea", che consisteva in una croce di legno legata a reti che strappavano i rami di corallo dai fondali marini. Con il tempo, questa pratica è stata sostituita da metodi più sostenibili, come la pesca subacquea. Oggi, la pesca del corallo rosso mediterraneo è disciplinata da normative rigorose, sviluppate dalla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM) della FAO in collaborazione con gli Stati membri dell’UE. La GFCM ha stabilito linee guida vincolanti, includendo licenze limitate, quote di pesca e periodi di riposo biologico per favorire la rigenerazione delle colonie. Grazie a queste misure, le condizioni delle popolazioni di corallo sono migliorate, permettendo loro di prosperare in diverse zone del Mediterraneo.

La Pesca del Corallo nell’Oceano Pacifico

Anche nell’Oceano Pacifico, la pesca del corallo ha una lunga tradizione, soprattutto in paesi come Taiwan, Giappone e Cina. Qui, le tecniche di pesca sono diventate sempre più sofisticate, utilizzando imbarcazioni sottomarine dotate di braccia meccaniche per raccogliere i rami di corallo a profondità superiori ai 200 metri. Tuttavia, la crescente domanda e le minacce ambientali hanno portato alla regolamentazione della pesca, sotto la supervisione della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species), che limita l'importazione e l'esportazione di alcune specie di corallo.

Pratiche sostenibili

Selezione del materiale

Massa Gioconda si impegna a trattare il corallo con il massimo rispetto, adottando criteri di selezione rigorosi per garantire la sostenibilità del materiale utilizzato. Scegliamo solo rami di corallo di dimensioni superiori ai 30 cm, considerando che il corallo cresce di circa un centimetro ogni tre anni. Questo ci consente di lavorare con materiali maturi senza compromettere la crescita delle colonie.

Economia circolare

Massa Gioconda ha sviluppato un approccio innovativo al riutilizzo dei materiali di scarto. Le scaglie e le polveri di corallo, spesso considerate rifiuti, vengono trasformate in nuovi prodotti grazie a un processo di economia circolare. L’azienda Herbelia è uno dei partner a cui inviamo la polvere di corallo per la produzione di cosmetici unici, sfruttando le capacità benefiche del corallo.

Impegno sociale

Parte dei materiali che non possono essere venduti vengono donati al centro di riabilitazione Don Orione di Ercolano per la realizzazione di progetti artistici. Nel nostro prossimo futuro, intendiamo instaurare nuove collaborazioni con realtà territoriali per sensibilizzare ed educare sempre più persone al corallo.

Custodi della natura